15 dicembre, 2007

Enjoy The Hysterical Puppet

Svegliarmi con lei accanto: questa è l'unica gioia che riesco a provare. Nella mia freddezza di unghie laccate di nero, di occhi infossati nel buio e rossi di pianto e stanchezza, in capricci da bambini assonnati, in desiderio di attenzioni, le sue labbra sono una passione tenue e dolce, che mi accarezza dentro. L'aria di Natale ha un pessimo effetto su di me, sulla mia autostima, sul mio autocontrollo. Instabile. Lei mi calma.

Mi sveglio. Lei c'è. E' una mia certezza. Certe volte la detesto, non per colpa sua, per colpa mia. Pero, svegliami e vederla, svegliarmi e toccarla, svegliarmi e baciarla... svegliarla. Si, questo mi fa stare bene. Mi piace vedere il suo viso rilassato mentre dorme, mi piace vedere la sua bocca imbronciata la mattina quando la sveglio, quando mugola lamentosa e stizzita di lasciarla in pace, che vuole dormire. Adoro quando mi prepara il caffè, quando si stringe a me se ha freddo. Amo conoscere le posizioni che assume per dormire, quando si infila sotto di me, sin quasi a buttarmi a terra, quando si tira tutte le coperte e poi se ne rende conto, nel sonno, e si gira, e mi abbraccia col piumone, avvolgendomi. Amo sapere che si preoccupa per me.

Certe volte, la odio. Odio essere così pesante per lei. Odio non essere in grado di esaudire ogni suo desiderio, ogni sua voglia, ogni suo capriccio, ogni sua speranza. Amo fare ciò che faccio per lei. Amo la sua pazienza, amo averne con lei.

Adoro i suoi gesti. Lei, labbra, un po' bambina e un po' porca.
Lei che mi sfiora, lei che mi accarezza, lei che mi bacia, che mi fa il solletico, che mi fa ridere, che mi sta accanto, che mi stringe quando le piango addosso. Lei che si prende così disperatamente cura di me. Il bisogno disperato, impellente di sentirla, di vederla. L'amore vissuto come un gioco eterno a rincorrersi, aspettarsi e riprendersi senza nemmeno domandarsi se sia giusto o meno, se sia amore o meno. Disperatamente in simbiosi.

Non riesco ad arrabbiarmi con lei, no, con lei no. Con me. Con me spesso ci riesco. Quando capita ho paura. Ho paura di farle male. Sono altamente distruttivo. Sono instabile. Lei mi calma. Con lei posso essere stupido. Ho bisogno della sua franchezza, ho bisogno della mia. Amo poter essere stupido, amo non sentire il bisogno di dimostrarle nulla. La adoro quando ride. I suoi mille modi di ridere. Quella risatina malefica, la sua risata forte e piena che riempie i piani dei palazzi, la sua risatina "ihihih".

E' un bisogno spasmodico di passare questo tempo in silenzio, con lei, nella sua voce.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Poche volte ho letto qualcosa di più romantico!bravo,bravo!

Kei-chan ha detto...

Se non fosse che ti lovo, ti dovrei picchiare perchè con questi post dai in mano a certe persone armi per punzecchiare...
Cmq mi piace questo post, e ti lovo.
Ciao amico mio

durk ha detto...

Ma non è romantico!
Mi sa che non l'avete capito! Ihihih! Voi fi fate troppo pigliare dalle immagini che metto per depistare chi legge! XD

Anonimo ha detto...

Ancora una volta un bell'esercizio di scrittura creativa...
Hai la singolare capacità di creare, scrivendo, le suggestioni di cui ho bisogno, quello che voglio leggere...
ma non è che quando penso parlo ad alta voce e va a finire che mi senti?
Se così fosse avvisami. Le coscenze non si devono far sentire...

Giulia ha detto...

ciao :)
davvero un bel blog^^