01 agosto, 2008

Devo far aggiustare l'ammortizzatore posteriore sinistro che non lo sopporto quando fa casino.

Serata passata quasi sfogliando vecchi ricordi con qualche anno di troppo, ma senza amaro in bocca. Ricordi innocui, come fotografie che volano in mulinelli di lucido scirocco. Due ragazze straniere, un vecchio amico, una cara vecchia dolce amica che pensavo di aver perso e con la quale sono stato come se non fossimo stati distanti un solo istante. Ballare musica che non mi piace senza cercare un motivo, sigarette buttate, soldi spesi senza fare domande, la macchina piena di gente, le curve di una strada deserta alle 5 del mattino con le luci dell'alba e gli uccelli che cominciano a cantare, una casa dove ho dormito molte notti d'estati lontane, chiacchierate e fumo di sigaretta e rimembranze strane che tornano a galla con la placida malinconia di qualche capello in più e con una consapevolezza di essere in movimento verso un dove e un quando. Niente domande, non un solo "come stai", solo sane risate, lunghe gambe, abbracci di amiche ritrovate, un ballo sulla spiaggia, rivedere gente che non vedevo dalle elementari, ricordi su ricordi, da chiudere in un cassetto anche quando non ce ne stanno più. Ridere, ridere, ridere ancora, le parlate in dialetto che ci capiamo solo noi, sguardi in pista, sudore, umidità, profumo di salsedine. Canzoni veeeeeeeeeecchie che farei pure a meno di sentire, ma che poi ti ricordano certi posti, certa gente, certe situazioni. Sigarette, minchia quante sigarette, le file per un cocktail che non berrò io (sono astemio, ndr). Quanto è bello, certe volte, lasciarsi andare e tornare ad inseguire i sogni. E grazie per gli abbracci, di chiunque siano stati. Cazzo come sto bene.

PS: Se non avete capito un cazzo, è normale. E anche se avessi voglia di dire tutto, non credo lo farei.