16 dicembre, 2006

Voglia di nuovo...

Giovedì... poche ore alla partenza.
Poche ore per vedere Lei. Poche ore per fare troppe cose. Il pomeriggio vola nel cazzeggio. La mattina si dorme, praticamente, puro tempo sprecato.
Dopo le 6 del pomeriggio sto volando a passi svelti verso casa sua. Perchè non prendo l'autobus? Fa schifo quell'autobus. E' sempre troppo pieno di gente. L'aria della sera comincia a rinfrescare e mi aiuta a pensare.
E' una settimana che non la vedo, non mi è bastata una settimana per pensare.
Sono una testa di cazzo, perchè non ci sono andato prima? Magari ci guadagnavo almeno una scopata. Penso troppo.
Che cavolo le dico dopo una settimana? Quando già per telefono mi dice che sono una testa di cazzo che non mi faccio sentire. Ha ragione. E' per questo che mi faccio a merda, per esternare ciò che penso? Non sono più in grado di mettere in vetrina le mie idee? E' per questo che ho avuto il bisogno di un blog, per una totale svendita dei miei pensieri? Idee in saldo.
Io e lei di fronte ad un tavolo a parlare di cazzate. Mi piace guardarla. Non riesco ancora a capire cosa pensa. Mi piace questa cosa. Mi piace che non si sia avvicinata subito. Ogni tanto qualche battutina di riferimento alla serata che ha avvicinato le nostre vite più del dovuto. Siamo soli. Non so se la sto guardando diversamente da prima. La desidero? Si.
Rullo una canna.
La scena cambia. Io e lei siamo sul letto. Giochiamo come bambini. Ci sfottiamo. Poi il gioco diventa abbraccio. Le risate diventano baci. Il solletico diventa un lungo cercarsi. Il suo corpo intorno al mio. Parliamo. Ora sembriamo persone. Non animali, non bambini. Ora non ne guardo i movimenti, ora non guardo come si scosta i capelli del viso, ora la guardo negli occhi.
"Stasera forse vado a ballare". Ripete il concetto delle nostre scarse telefonate. "Io parto domattina presto, ci vediamo dopo queste (fottutissime) vacanze".
Torna gente a casa. Cristo.
Saluto. Saluto tutti. Passo la serata a salutare gente. Mi piace rivedere quella gente, ma non adesso. Mi frega di qualcuno? Ora per la verità no. Ho voglia di sesso. E' solo sesso? Non credo. Ho voglia di innamorarmi? Ora non esagerare.
La valigia è ancora da fare. Il modo in cui le persone preparano le valige potrebbe servire ad indicare la maniera in cui pensano e come agiscono i loro cervelli. Il mio è un enorme baule. Con la testa penso accuratamente a quello che devo mettere dentro il borsone. Le mie mani afferrano tutto e lo mettono dentro... spingendo, tastando, stirando, contraendo, tirando calci. Alle fine è sempre tutto un gran casino.
Sto di nuovo correndo. "Quando ero piccolo, m'innamoravo di tutto".
Mi basta un suo sms. La chiamo. Cammino di nuovo a passi lunghi, mentre il lungo cappotto di pelle si muove tutto intorno a me. Più che ali, sembra la scia che lascia la mia ombra. Ci vediamo nel locale dove a pomeriggio non avevo intenzione di andare. Sto facendo una cazzata. Forse no...
Lei balla. Non mi avvicino. La guardo, è di spalle, non mi ha visto. Anche lei è vestita da ombra, come più o meno tutti nel locale, ma la distinguo subito. E' più sexy di me. Ha imparato a muovere un po' quel culo. Le prime volte che ci sono andato a ballare sembrava un pezzo di pietra. Io non oso dire di saper ballare, premetto, ma se la musica mi piace, ho imparato a muovermi. Non gliel'ho mai detto che non sapeva ballare. Non le dirò ora che invece mi piace quando lo fa. Cosa è cambiato? Forse ora quel culo mi è concesso toccarlo.
Musica a palla. Qualcuno le si avvicina, lei non fa nulla per un istante. Poi si stacca, sembra infastidita, scontrosa. Il tizio anonimo sparisce. Sotto a chi tocca. E un altro sparisce. Non è una mangiauomini, sia chiaro. E' bella. E' parecchio bella. Sotto a chi tocca, il prossimo sono io. Lei si gira, mi guarda, balla, sorride. Mi stringe, mi bacia. Balliamo un po' insieme. Limoniamo. Alterniamo i giochi.
Ci spostiamo. Faccio un po' il coglione. Le guardo le labbra. Adoro quelle labbra. Adoro già qualcosa di lei? Non va bene. O si?
Siamo abbracciati. Siamo fermi, ombre al buio che si tengono calde in un angolo. Siamo teneri. E' bello se siamo teneri? Si. Sento il suo respiro sul collo. E' caldo. E' lento. E' rilassato. E' rilassante. Ora non c'è alcun bisogno di altro. Non abbiamo bisogno di parlare. Tra poche ore parto e non ne ho più voglia. Ho la sigaretta in mano, accesa. Non riesco a fumarla e non ci sto nemmeno pensando, mi si sta spegnendo da sola tra le dita. La butto via. Voglio stringere lei con entrambe le mani. Sembriamo due pezzi di puzzle che si sono trovati... almeno finchè dura. Nel qual caso dura poco perchè il buttafuori ci ricorda che il locale chiude. Un segno? Dovrei sbrigarmi ad andare a casa. Invece no, la seguo. Mi faccio offrire un caffè. Ormai è tardi per dormire prima di partire. E' una scusa. Ci stringiamo ancora a casa sua.
Siamo fermi, abbracciati. Lei che dice una cosa del tipo: "non pensavo fossi dolce, solitamente sei sempre... cinico". "un po' stronzo?" - dico. "Si." - dice.
Ha ragione. Ho voglia di affetto. Non so perchè. Mi ci sto quasi aggrappando. Ma guardati, le stai toccando il culo e lo fai come se cercassi affetto. Come cazzo lo tocchi il culo alle ragazze? Fottila, stronzo. E invece no. Lei mi sorride, mi piace quando mi guarda e sorride.
"Ogni tanto ho bisogno di affetto". E le faccio male, stringendole troppo le natiche, come per smorzare i toni. Non le frega molto. Mi si stringe addosso. Non ci sarebbe comunque il tempo nemmeno per una sveltina. Devo tornare a casa e prendere la valigia, devo tornare a casa, prendere la mia roba e partire su un treno che non ho alcuna voglia di prendere. Voglio dormire un po' accanto a lei, voglio svegliarmi la mattina e fare l'amore, ancora mezzi addormentati, come piace a me. Non qualcosa di dolce. Non mi piace il sesso stile "pucci pucci", mi annoia. Che cazzo vuol dire, poi, "pucci"? Come dice la Fra', è una parola che non vuol dire un cazzo. Però, voglio un po' di certezze, voglio condividere qualcosa. E' tardi, muoviti imbecille che perdi il treno...
Sei troppo incasinato per legarti a qualcuno. Lo so. Pensi troppo. Ora ti fai anche i discorsetti da solo.
Sto fuori, penso troppo.
Venerdì (già da qualche ora se vogliamo). Il treno corre veloce, va verso la casa dove sono nato. Va verso una casa dove ora mi sento un po' estraneo. Va verso una casa in cui non vivo più, un luogo che ormai non mi appartiene, quasi non mi volesse nemmeno. Io ora non lo voglio.
Ho sonno. Non riesco mai a riposare in treno. Poi c'è quest'imbecille che mi sta assillando l'anima raccontandomi la sua vita della quale non me ne frega uno stracazzo di nulla. Perchè devo sorbirmi la tua epopea solo perchè ho avuto la sfiga di avere il posto accanto al tuo? Perchè devo stare a sentirti vecchio di merda? Perchè non mi lasci dormire? Perchè non mi lasci con la mia nausea che non mi abbandona mai quando viaggio? Perchè devi chiedermi se sto bene? Cosa cazzo te ne fotte se sto bene? La risposta a tutte queste domande sono gli auricolari del lettore mp3 che mi ficco a palla nelle orecchie mentre l'imbecille parla, mentre io non lo ascolto più già da un po', mentre mi accascio sullo pseudo-tavolino davanti a me, mentre non me lo filo più, mentre probabilmente mi starà guardando male, indignato. E chi se ne fotte della buona educazione, delle buone maniere, se pensa che sono solo un tossico, se pensa che le nuove generazioni fanno schifo? Fanculo, ora non ho voglia di pensare, quanto meno non a te, idiota di uno sconosciuto.
E ora? Ora a casa. Il Natale lo si passa qui. Ho bisogno di dormire.
Il mio amico alla stazione arriva tardi a prendermi. Prendo il caffè.
Pasto caldo. Letto. Uscita tranquilla. Pure troppo. In giro non c'è nessuno di notte da queste parti. E poi cazzo che freddo. Ma non dovremmo essere più vicini all'Africa? Fanculo, c'è pure una nebbia che Bossi se la sogna. Fa freddo... anche dentro. Fa freddo anche se mi arriva un msg dove dice di essere single. Fa un po' meno freddo. Non penso di essere il motivo del suo essere tornata single, non voglio vantarmi e non voglio nemmeno questa responsabilità. Però non è male come cosa.
Chatto con il mio coinquilino. La sua ragazza ha letto il mio blog. Dice che "ho una bella testa e una testa di cazzo contemporanemente". Come darle torto? Il fatto è: se la gente che mi conosce poco, quasi per nulla pensa questo di me, cosa pensa chi mi conosce davvero?
M'interessa? Ora no. Ho bisogno di una sigaretta. Il fumo della sigaretta disegna una perfetta armonia con la nebbia fuori e con la foschia nella mia testa.
Sabato pomeriggio. Non ho un cazzo da fare. Ora scrivo.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma lei sa di quello che scrivi? non credi potrebbe darle noia? non credi che alcune cose valga la pena di lasciarle scritte dentro e non di sbatterle in faccia al primo che entra in una pagina web..???ma come fai?? ma come fai a dividere con altri queste cose? io proprio non riesco a capire..questo blog ti rovina l'amore, quello che potrebbe esserci...

Kei-chan ha detto...

Beh, partendo dal presupposto che il blog e' personale e sono pensieri tutti suoi, non e' detto che quello che hai letto possa essere una cosa brutta.
Dipende sempre dal peso che dai a certe parole invece che ad altre.
Come avrai capito l'autore ha una personalita' molto portata al cinico, e leggendo i suoi post fai grandi sorsi di vetriolo, eppure quando parla di questa sua nuova "conoscenza" ne parla in modo diverso, come se, tra tutto quell'acido, si stia facendo largo un qualcosa che con l'acido non ha nulla a che fare.
Non puoi dire a qualcuno di tenersi le sue opinioni o le sue convinzioni dentro senza farle uscire mai, in questo modo tu stai togliendoli la sua liberta'.
Liberta' di espressione.
Praticamente stai dicendo di fare la parte del bravo ragazzo solo per portarsela a letto, o solo perche' lei abbia una buona opinione di lui.
Invece lui e' cosi' come lo leggi.
Giusto o sbagliato che sia, lui e' cosi'.
E di sicuro non le sbatte in faccia, dai.
Quante probabilita' ci sono che, nello sconfinato mondo di internet, il suo blog possa essere visto da qlcuno che non lo conosce?
I blog cosi', personali, introspettivi, vengono solitamente visitati da persone che conoscono l'autore.
E se lo conoscono, sanno come leggere le sue parole, come decriptare il suo linguaggio, cosa che tu, a quanto pare, non sai fare.

durk ha detto...

Innanzi tutto, non sono un ipocrita. Ergo, ciò che penso lo dico e mi firmo. Se ti stai chiedendo se ti sto dando dell'ipocrita, la risposta è: "si, ti sto dando dell'ipocrita". E ti dirò di più, mi stanno sul cazzo anche i moralisti superficiali e bempensanti come te.
Mi dispiace informarti che non sono un grande amante dell'amor cortese. E poi, amore... se amore significa nascordere quello che si pensa, mi dispiace, ma non mi serve alcun tipo di amore. Poi le persone di cui parlo, rimangono anonime, solo semplici pensieri. Se a qualcuno poi da fastidio quello che penso e/o magari il mio modo di scrivere, mi dispiace, ma non è affar mio. Comunque, cercherò di consigliare la lettura del mio blog ad un pubblico ADULTO, che non si spaventi davanti alle parole CULO, CAZZO, TETTE e FIGA o di fronte alla realtà nuda e cruda della mia testa.

Anonimo ha detto...

eh, maledetti anonimi...
...dai lorè lascià stà e condividi con noi i tuoi pensieri!
salutami lu salentu

Anonimo ha detto...

eh! eh!
te l'ho presentata io! maria de filippi me fa un baffoooo!

Anonimo ha detto...

...alla fine ti interessa il pensiero delle persone? Non mi pare che tu ci abbia mai fatto caso... Alla fine devi dare conto solo a noi che ti vogliamo bene..eheh...anzi........a ME!!!!! AHAHAHAHAH...grande DURK

Anonimo ha detto...

Non c'è niente di più bello di un amore che nasce! Che sia vero amore o una storia di poco conto, essere in sintonia è una cosa rara. Essere attratti e sentire l'interesse reciproco e il desiderio che cresce, è una vera magia! Hai descritto talmente bene certi momenti che mi viene voglia di viverli...
In bocca al lupo e che questa storia ti porti tutto quello che vuoi!

Ma secondo me sei già cotto quanto basta!

durk ha detto...

Chi è di nuovo che parla?

durk ha detto...

ma poi, amore? ma com'è che già parliamo di amore? Cotto? Io? No! Mi piace...

Anonimo ha detto...

Ho pensato a lungo a quello che ti avrei scritto. Credo di essere stata una delle prime lettrici del tuo blog per cui, prima o poi, dovrai riconoscermi un premio fedeltà. I tuoi monologhi, i tuoi pensieri senza veli né reticenze, le tue ultime esperienze di vita hanno suscitato molte reazioni in me. Avrei voluto commentare subito ciò che scrivevi ma ho aspettato di essere più calma, più oggettiva, meno coinvolta. No, il mio commento non doveva essere un giudizio sulla tua vita privata, non sarebbe stato giusto. Così il mio cervello ha operato da filtro e credo di essere riuscita a trasformare le mie emozioni iniziali in qualcosa di costruttivo, in un consiglio.
Il tuo atteggiamento nei confronti della vita mi sembra un po’ il comportamento di chi, non sapendo come gustare una pietanza, la divora, senza sentirne il sapore. Il tuo proverbiale dichiararti cinico poi, credo sia il tuo modo per non assumerti responsabilità verso gli altri (aspetta e leggi prima di partire in quarta e perdere la testa). Li prepari al peggio quando si avvicinano a te, in modo che non si aspettino niente,in modo che non possano rinfacciarti, un domani, di aver avuto un comportamento difforme da quanto promesso.
Mentre scrivo, mi rendo conto che sembra che io abbia un’opinione pessima di te. Ti prego di credermi se ti dico che è tutto il contrario.
Penso infatti che tu sia una persona molto sensibile e profonda. Il tuo prendere a calci il mondo mi sembra il modo che utilizzi per difendere te stesso e gli altri più che un’aggressione convinta. Il “farti i discorsetti da solo” né è una conferma. Una persona superficiale non pensa troppo, tu invece sì e questo è positivo. Non voglio fare la psicologa da quattro soldi, non ne sono capace e non è il mio mestiere, perciò vengo al dunque.
Ho sempre pensato che il modo migliore per convincere gli altri di qualcosa è crederci in prima persona. Per quanto tu possa ripeterlo a te stesso, in fondo sai di non essere stronzo come dici.
Non abbiamo deciso se venire al mondo, eppure ormai ci siamo e possiamo fare qualcosa di meglio che chiuderci a riccio. Possiamo vivere, come prima cosa. Vivere vuol dire scegliere, non lasciare che il tempo e le situazioni scelgano per noi (anche non scegliere diventa una scelta). La paura di farsi male e di far male esiste sempre e talvolta diventa realtà. Ma non scegliere non ci immunizza affatto. I pensieri restano e, con essi, il rimpianto di ciò che non si è fatto e si sarebbe potuto fare. Credo nel destino e quindi sono convinta che qualcosa che sfugge al nostro controllo c’è sempre, qualcosa che valica la nostra volontà. Ma questo non è un buon motivo per essere spettatori, piuttosto che attori dei nostri giorni.
Sono stata contenta di leggere che “vorresti far parte di qualcosa” con riferimento al rapporto con questa tua nuova Lei. Riflettici bene e una volta presa la tua decisione, segui la direzione che hai scelto senza voltarti e senza ripensamenti. Il risultato, qualunque esso sia, ti darà soddisfazione.
Spero di non averti annoiato e soprattutto di non averti “irritato”, so di non essere tra le persone in grado di farti “incazzare”. Il mio non vuol essere un giudizio, ci tengo a sottolinearlo.

PS Ho appena letto il commento di chi ti chiedeva come mai pubblicassi vicende così personali e soprattutto la tua risposta e quella dei tuoi amici. Non credo volesse offenderti. Non credo neppure che si fosse scandalizzato/a di qualche termine in particolare. Sii più aperto alle critiche e non essere troppo polemico. Magari quella persona è molto più interessata a te di quanto lo sia chi ti supporta in modo più o meno convinto. Ha solo un'opinione diversa.

Anonimo ha detto...

Finalmente qualcuno che sa leggere esiste...qualcuno che sa leggere veramente...privilegio di pochi, e non voglio offendere nessuno, non l'ho mai fatto nè voglio farlo qui nel tuo spazio personale, ma ti prego di non darmi dell'ipocrita perchè vai a toccare non me, ma quello che io posso essere qui, ora, una persona che legge delle cose e ti fa una semplice domanda solo magari per poter avere da te una risposta diretta, chiara, non offese...ti ho semplicemente chiesto come fai..non sono una moralista ti ho detto per caso che mi sono scandalizzata??non mi pare, se pensi che a qualcuno possa infastidire il tuo linguaggio sei fuori di testa..ansi credo che i tui"cazzo, figa, tette..." siano molto piu opachi al tatto di quanto tu stesso immagini..per quel che riguarda l'amore, vedi non sono una beatrice, non ho mai creduto tu potessi essere un poeta alla dante...o cose simili, l'amore che intendevo io è quello che scava l'anima a poco a poco, niente vieta che amore possano essere due corpi, i vostri, detto ciò ti eviterò ogni mio altro possibile commento...evitando quell'incomprensione idiota dei blog o quant'altro..ciao

Kei-chan ha detto...

Pero', magari, sarebbe bello sapere con chi si parla, con un anonimo, e' sempre difficile.
Usare anche un nick fittizio non fa male a nessuno.
E a noi ci verrebbe facile distinguere.

durk ha detto...

Infatti, io non ho offeso, ho detto quello che penso. Se devo dire a qualcuno "stronzo", vuol dire che devo pensare che sia stronzo. Se penso che qualcuno sia ipocrita, allora glielo dico. Ma non per maleducazione o perchè lo è, ma perchè così mi appare uno che mi dice di nascondere i miei sentimenti, quello che provo, quello che sento. E poi, chi se ne frega di nasconderli? Perchè me ne dovrei vergognare? E chi se ne frega se lei li legge su questo blog o nei miei occhi? Non vedo cosa ci sia di male. Io sono fatto così, buono o cattivo, questo sono io. Non preparo nessuno al peggio, non mi interessa preparare le persone, io non sono preparato, sono ciò che sono. E non prometto nulla a nessuno: quello che c'è, è quello che vedete.

Se sapete dare giudizi, ma non riceverli, non venite su questo blog, perchè a me non piace tenermi le cose dentro.

PS: per quanto possa sembrare, io non m'incazzo per così poco, nè mi irrito per nulla, ma non tentate di limitarmi...