04 aprile, 2008

Due dita in testa e boom?

Stanco.
Stanco del pc che mi si incasina e di me che m'incasino peggio del pc.
Stanco di studiare un libro del cazzo, scritto da uno stronzo, borioso e vanaglorioso professore pompato che, sarà pure bravo a usare parole inutili da usare in giri di parole assurdi e ripetitivi per scrivere testi universitari da vendere a caro prezzo agli studenti per ricevere, così, un doppio guadagno, ma sono convintissimo che manco lui sa che cazzo ha scritto! Che non è che solo perchè uno studia Scienze della Comunicazione deve mangiarsi il vocabolario per riuscire a defecare (cagare) 'sta merda di libro! E, poi, lasciamoli scrivere agli altri i libri, che già ti fotti abbastanza soldi a fa' il professore! Che non è che mo' mi voglio mettere a fa' il sindacalista, ma poi tu non mi venire a fare il sinistroide dei miei coglioni! E, giusto, perchè sono educato, vattela solo a pigliare nel culo te e le idiosincrasie, gli epistemologici e i precipui. Io oggi mi sono alzato così: sgrammaticato, disarticolato e girato di coglioni. E, sinceramente, non è che me sbatte molto.

"QUESTO LIBRO E' PURA STRUMENTALIZZAZIONE DEMAGOGICA ATTA ALLA COMMERCIALIZZAZIONE DI PAROLE INUTILI CHE NESSUNO HA LE FACOLTA' INTELLETTO-COGNITIVE DI CONOSCERE. E, DETTO CIO, MI SENTO MOLTO EPISTEMOLOGICO PURE IO."

Se non si è capito quello che ho scritto, fa nulla, tanto non vuol dire un cazzo.
Come si suol dire: "PARLA POTABILE".

Comunque, dicevo stanco. Stanco di incasinarmi la mia vita solo perchè tanto è già incasinata e il bandolo della matassa l'ho perso già da qualche anno, come buona parte del senno. Stanco di corrermi dietro, stanco di stare con me, perchè stare con me è dura (E CRISTO SE E' DURA!).
Stanco perchè non ho voglia di fare un cazzo.
Stanco anche di non avere voglia di fare un cazzo.
Stanco di cercare le parole migliori per dire le cose e di non riuscire a dirle uguale, soprattutto non come vorrei.
Stanco della gastrite. Stanco dei giramenti di palle.
Stanco di parlare e anche di ascoltare, stanco degli sbalzi d'umore, dei se e dei ma, delle decisioni prese a metà e non portate a compimento alcuno.
Stanco di me stesso, stanco della vita stessa.
Che, poi, pure la lettura non è che mi faccia bene se leggo un libro di quattro aspiranti suicida e mi ci immedesimo, anzi... mi ci ritrovo. Che poi non sono convinto di essere uno dei quattro, magari sono il quinto, quello spiaccicato al suolo.
Stanco della primavera, che non mi sembra tanto vera, che mi sono pure raffreddato... e non ho mai fatto le prove per l'allergia, perchè, semplicemente, non ho mai sofferto di allergia. O, magari, ho sempre creduto fosse raffreddore. Ad ogni modo, sticazzi.
Stanco anche della musica nelle orecchie, stanco del rumore, stanco della gente, stanco di un po' tutto e tutti.
Stanco di non fare un cazzo e di prendermi la colpa, stanco di non fare un cazzo e dare la colpa agli altri. Stanco d'essere me stesso e di voler essere qualcun'altro e stanco di apprezzarmi, stanco di non concedermi le cose e della mia ironia autofrustrata e castrante. Stanco di star dietro alle stronzate e stanco d'essere sempre così pesante e pensante.
Stanco di non conoscere mezze misure. Stanco di cercarle. Stanco di non trovarne.
Stanco di chi mi dice cosa fare e perchè farlo, stanco di chi non me lo dice quando ne avrei bisogno.
Stanco delle della politica, stanco dei soldi, stanco delle baggianate, stanco di pagare il canone rai per sentirmi chiedere in un'intervista se mangerei i bacarozzi... ma vattela a pija in der culo te e i giornalisti del cazzo come te... che pare che vi scelgano tra gli scartati dei concorsi per fare il carabiniere.
Stanco di non avere una corda intorno al collo e di soffrire di vertigini.

Per un periodo è stato più facile, per un periodo so' stato tranquillo. Ora come ore mi sento troppo in mezzo alla mischia. Ed il problema è che io sto ancora fermo lì a predicare innocenza e calma, malgrado abbia solo voglia di spaccare la faccia a tutti... invece di parare i colpi. E il problema è che il primo da cui prendo colpi sono io stesso.

Stanco della gente che vuol fare le rivoluzioni per noia e capriccio, stanco di chi ti viene a dire: "Sembri Ian Curtis... peccato che lui sia morto sfigato e suicida a 23 anni e che non se lo cagasse nessuno"... Sarò in ritardo sulla tabella di marcia, e allora? E, comunque, no, non c'entro un cazzo con Ian Curtis se è questo che vi state chiedendo.

Stanco di perdere tempo. Stanco di rincorrerlo. Stanco di non viverlo a pieno e di viverlo a sprazzi.
Per di più mi sento triste e ho mal di testa.
Non sono così sicuro di essere ancora vivo, nè di volerlo essere. Detto ciò, vado a dormire. E che nessuno se ne esca che sono solo le 8 di sera.

3 commenti:

Kei-chan ha detto...

Ma io ti lovo, non ti basta questo?

Andrea De Luca ha detto...

Anche io studio scienze della comunicazione? Di chi è il libro e chi prof?

Anonimo ha detto...

c'hai le tue cose?