12 aprile, 2007

Passo in avanti...

Ciao. Stasera siamo rimasti io e te. Siamo qui, seduti ad aspettare il nulla... e che passi presto, a portarci via. Sono venuto a chiederti quand'è che siamo cresciuti, quand'è che io sono diventato quel pezzo di merda che non riesce a sopportarsi da solo, figuriamoci ad essere apprezzato dagli altri. Sputo rabbia in faccia alla gente e non capisco dove vado a parare. In realtà ce l'ho con me stesso. Ora sono immobile, davanti a questo baratro infernale che è la mia anima.
Sono qui con la mia filosofia da terza elementare e tu che non mi guardi nemmeno, guardi il vuoto che ottenebra cuore e mente. A che punto siamo arrivati? Parliamo e non diciamo più nulla di sensato. Stiamo perdendo significato. Abbiamo smesso di ascoltare, di osservare, soprattutto. Mi sembra di essere in una favola malinconica che odora di naftalina. Cosa stiamo cercando? Un approdo sicuro? Ma siamo instabili. Tu lo sai, io sono un'isola che si muove. Quando sono fermo sto male. Odio avere bisogno di qualcuno, odio per avere bisogno di qualcuno. Qualche volta ho amato.
Tutto quel casino, tutto quel discutere, quel mio blaterare al vento di libertà, quel dire sempre la propria e dire sempre quel che si pensa, senza mentire, senza stronzate, dritto in faccia e senza addolcire la pillola... a cosa è servito? Siamo onesti, tu nemmeno mi ascolti, vecchio mio. Guardi ancora il cielo sopra la tua testa qualche volta? Hai notato che ha perso brillantezza, luce, anche un po' di colore. Sta davvero diventando tutto grigio. E' per questo che non metti più il naso per aria, vero?
E' ora di smetterla di girarci in torno. Sappiamo quello che dobbiamo fare. Adesso hai 42 anni. Hai fatto tutto quello che volevi. Hai sempre fatto quel cazzo che ti pare e sei vissuto da dio. Sei davvero stato un dio. Eppure non ti sei mai reso conto che un dio è uno solo. Uno soltanto. Tu sei solo. Hai raggiunto il vertice della piramide della tua vita, sei così in alto che quasi stai volando. Ti senti perfetto, ma non lo sei e non lo sarai mai.
Quando eri ragazzo, quando eri me, hai sempre detto che dio non era perfetto. Che dio era un figlio di puttana altezzoso, bastardo, vendicativo e insicuro. Ha solo fatto la voce grossa e ha deciso cosa è bene e cosa è male. Tu gli hai solo fottuto il posto.
Quando io e te eravamo uniti, dicevi che la perfezione era squallida, perchè è utopica. La perfezione non esiste perchè siamo stati creati da un dio imperfetto. Se dio fosse stato perfetto ci avrebbe creati tutti uguali, tutti identici come gocce d'acqua, tutti felici. Ma dio non è perfetto. Dio è caos. Dio è un coglione. E' un insicuro che ha bisogno di essere pregato per fare le cose. Si, dio è come te. Grandissimo figlio di puttana, ci sei riuscito: sei davvero un dio. E sei solo. Sei solo perchè non riesci a farti bastare di essere dio. E' questo che ti rende un gradino superiore a lui. Tu ti annoi prima e senza scatenare stupide alluvioni o enormi cataclismi. Maledetto stronzo, non ti accontenti mai.
Sai perchè hai sempre sputato merda in faccia agli altri? Perchè erano migliori di te. Già. Pensa se dio avesse lasciato fare al diavolo. Magari la Terra, questo pianeta ignobile che va alla deriva, sarebbe PERFETTAMENTE tonda. Magari non saremmo soli, faremmo orge e saremmo meno ottusi. Invece no. Viviamo in un mondo imperfetto dove la gente è altamente "giusta". Viviamo in un mondo di puritani (per lo più cattoloci) e perbenisti che hanno un terribile bisogno di perdizione. E la inseguono a tutti i costi! Eh, amico mio, è proprio un mondo di merda quello che hai voluto. Perchè anche tu l'hai voluto: tu, in quanto dio, non l'hai cambiato.
Tu hai fatto sentire gli altri peggiori di te (si, lo ammetto, qualche volta hai avuto ragione) perchè, quando davvero arriverà il giorno del giudizio (se mai esiste), tu ti potrai mettere a confronto con gli altri e stare di una tacca più in alto. Se gli altri ammettono di essere inferiori, tu devi per forza essere superiore. E ci riesci!
Praticamente, cerchi di essere un dio per redimere un dio. E qui ti frega con il peccato di superbia, ma non è superbia se gli altri sanno che tu sei il numero uno.
Il fatto è che non importa se sei il numero uno. Il fatto è che importa solo a te.
No, non voglio rimproverarti. E' inutile che ti specchi nei miei occhi vuoti. Non troverai più nulla perchè i miei occhi sono i tuoi.
Su, smettiamola. Raggiungiamo la perfezione. Basta smettere di essere dio. Basta un salto nel vuoto.

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Spiegazione: per chi non lo sapesse, qualche anno fa, una mia goliardica amica ebbe la bella idea di farmi le carte. Si, insomma, i tarocchi. Non che io ci creda (anche se, una volta, una tizia che me li ha letti, ci ha preso... interpretando). Io sono scettico, ateo, presuntuoso e credo solo in ciò che vedo. E quello che non posso (ancora) vedere, lo invento. Secondo questa persona, io morirò a 42 anni suicida dopo aver fatto qualcosa di grande. Magari è vero.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

da piccola coi tarocchi mi dissero che sarei diventata una squattrinata madre di 4 figli.
forse è da allora ke ho iniziato ad odiare i bambini O_O

p.s. splendido post!

durk ha detto...

Ihihih... immagino la faccia di "qualcuno" quando vedrà questo commento! Ihihih...

Kei-chan ha detto...

Dovrei iniziare a credere nei tarocchi?
°_°"

Anonimo ha detto...

C'è sempre qualcuno che dice di saper fare i tarocchi, e spara cazzate giusto per il gusto di angosciare chi lo ascolta con dubbi e paure. Questo qualcuno è capace di influenzare il fragile ascoltatore nella maniera più subdola..dicandogli quello che sarà...Ora cosa ne sai TU di quello che farai,domani,la complessità della vita non lascia spazio ai programmi reali..figurati alle invenzioni di un aspirante vanna marchi...metti il sale nell'acqua che ti passa!Una cosa grande può essere anche una grande stronzata!
ma che te sto a di...
vai continua per la tua strada. L'abulia non è una malattia così grave dopo tutto,che vuoi che sia non aver voglia di vivere.... e riscrivimi vaffanculo...tanto che cambia? resterò comunque ferma nell'illusione di aver capito male.

durk ha detto...

Il suicidio non è poi una tragedia così grave. Poter scegliere di morire, dove quando e come ci pare, non è una cosa così assurda, solo una ricerca estrema di libertà, di vittoria contro la vita stessa, contro la morte, che non potrà aspettarci e decidere lei, correndogli noi incontro e... scegliendo. Tutte le morti sono un suicidio, anche il lento attendere in vecchiaia di finire di vivere. E con questo non voglio dire di voler morire suicida o altro. Per me, questo post è solo un gioco, magari giusto un tantino macabro. Era, più che altro, un modo per dire determinati miei personali pensieri "filosofici". Non prendete tutto per vero nei miei scritti. Bisogna cercare di cogliere l'aspetto reale dal romanzo inventato. Il fatto che abbia colto un vecchio ricordo per modellare un scena, non vuol dire che mi suiciderò. Come dici tu, ciò che ho ancora da fare, nel mio futuro, ancora non lo so. Ciononostante, forse, la morte non mi fa poi così paura. Per me, è solo un atto ultimo. Comunque, il rapporto con la morte è sempre molto molto molto personale.

Kei-chan ha detto...

Per non parlare di quello con i figli...

durk ha detto...

Già... ma questa è un'altra storia. Tu pensa a usare le palle solo per grattarti... ihihih

Pippi ha detto...

Durk, questo post io l'ho letto dopo che l'hai scritto e non sono riuscita a commentarlo allora, non me la sono sentita. Mi ha fermato il "salto nel vuoto". Non so se hai letto il mio post su "Zaira", é morta così con un salto nel vuoto che si é portato via con sè una parte di me, di noi, di tanti. Il grande mistero di un salto nel vuoto ... che io non giudico, ma brucia, brucia, brucia. Ferita aperta che non si rimarginerà mai, dolore inconsolabile. Un abbraccio forte.

durk ha detto...

Cara Giulia, l'ho letto quel tuo post. Un gran bel post, peccato non poterlo commentare, ma rispetto la tua decisione e, in parte, la capisco. Mi spiace per il tuo dolore.

Anonimo ha detto...

Il post è tanto bello quanto sconvolgente!