08 settembre, 2011
Così...
In a manner of speaking
I just want to say
that i could never forget the way
you told me everything
by saying nothing
In a manner of speaking
I don't understand
how love in silence becames reprimand
but the way that i feel about you
is beyond words
Oh, give me the words
give me the words
that tell me nothing
Oh give me the words
give me the words
that tell me everything
In a manner of speaking
semantics won't do
in this life that we live we only make do
and the way that we feel
might have to be sacrificed
So in a manner of speaking
i just want to say
that just like you i should find a way
to tell you everything
by saying nothing
Oh, give me the words
give me the words
that tell me nothing
Oh give me the words
give me the words
that tell me everything
Oh, give me the words
give me the words
that tell me nothing
Oh give me the words
give me the words
that tell me everything
Così per dire (Traduzione)
Così per dire
voglio solo dire
che non potrei mai dimenticare la maniera in cui
mi dicevi ogni cosa
senza dire nulla
Così per dire
io non capisco
come l'amore in silenzio diventi biasimo
ma il modo in cui mi sento rispetto a te
va al di là delle parole
Oh, dammi le parole
dammi le parole
che non mi dicono nulla
Oh oh oh oh, dammi le parole
dammi le parole
che mi dicono ogni cosa
Così per dire
non fare semantica
in questa vita che viviamo facciamo solo questo
e il modo in cui proviamo emozioni
potrebbe essere sacrificato
Così in un modo di dire
voglio solo dire
che proprio come te dovrei trovare un modo
di dirti ogni cosa
senza dirti nulla.
Oh, dammi le parole
dammi le parole
che non mi dicono nulla
Oh oh oh oh, dammi le parole
dammi le parole
che mi dicono ogni cosa
Oh, dammi le parole
dammi le parole
che non mi dicono nulla
Oh oh oh oh, dammi le parole
dammi le parole
che mi dicono ogni cosa
05 settembre, 2011
Diunamorteapparente.

Le undici. Lenzuola bagnate di sudore e ronzio di ventilatore. Nessun rumore. Allunga un braccio cercando il cellulare. Nessun messaggio. Non si è ancora svegliata? Sorride pensandola mentre sbava sul cuscino. Ha bisogno di sesso, che lei lo calmi con quel suo modo di fare.
Accende il pc mentre corre al bagno. La pipì infrange l’acqua del water con soddisfacente fragore. Si lava faccia e denti. Prepara il caffè e addenta una brioche da discount. “Sciopero? Non sento il tram”.
Su facebook non c’è nessuno. Nessuna notizia. Nessuna notifica. Nessuno in chat. Nessuno su msn. Nessun rumore. “Possibile che non ci sia ancora un cane?”
La chiama. Squilla. Non si sveglia.
L’occhio si perde fuori dalla finestra. Auto ferme in mezzo alla strada. Un tram morto sui binari. Nessuno in giro, non un cinguettio, non un alito di vento. Nulla che si muova. Rimane la luce del sole a inghiottire il mondo fuori dalla finestra. Indossa la prima maglietta che trova dal mucchio sulla sedia. Scende in strada. Urla. Nessuno nelle auto. Nessuno nei negozi. Prende un motorino da terra. Fa un giro. Niente. Ansia che sale. Calore d’asfalto.
Va da lei. Suona il citofono. Nessuno.
Torna a casa. Riprova su facebook. Cerca su internet, nulla. Solo notizie del giorno prima.
Il sole è ormai sparito. Nessun rumore. Non si vedono stelle nel rossore dei lampioni, solo un’enorme luna, così vicina che se ne può sentire l’odore. La guarda. Non sembra essergli rimasto altro, nessuno, solo una luna così grande. Gli verrebbe da piangere se ci fosse da piangere. Poi qualcuno, qualcosa sguscia da dietro quella luna, dalla parte oscura che nessuno vede mai. Una forma scura che scivola a quattro zampe e gli sorride, con quel ghigno così infame. Scende giù, lungo i palazzi, come un ragno nero e umano. “Sta arrivando, sta arrivando a prenderti” – gli dice una voce in testa. Gli occhi strabuzzano mentre cerca di seguire la buia creatura dalla finestra, perdendola ogni tanto nell’ombra. Corre, corre alla porta di casa, la chiude, infila il fermo. Chiude le finestre, le serrande. I passi come colpi di martello che irrompono sul palazzo. Vetri infranti. Il palazzo che trema. Un urlo angosciante. L’odore del nulla sale le scale nel frastuono di quei passi, di quei colpi che quasi buttano giù la porta. Si fa piccolo piccolo, si accuccia. Si alza di scatto. Urla.
Si sveglia.
Nessun rumore. Corre su facebook, controlla il cellulare. Nessuno. Niente caffè. Niente pisciata. Non c’è tempo. La chiama, non risponde. Controlla la mail.
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